Asini e meccanismi di difesa…

Un uomo, che aveva comprato un asino al mercato, non riusciva a farlo entrare nella stalla. Per quanto si sforzasse di trascinarlo verso il portone, non c’era verso che questo lo seguisse. Più tirava l’asino per le redini e più questo s’impuntava con le zampe nel terreno.

Un viandante, dopo aver osservato il fattore sprecare energie e improperi senza ottenere che l’asino avanzasse di un solo metro, si propose di aiutarlo. L’uomo, esasperato, non credeva ormai possibile vincere la testardaggine dell’asino, ma era stanco e decise di concedersi una pausa.

Il viandante si avvicinò all’animale, lo accarezzò gentilmente sul muso, gli girò intorno dandogli delle pacche amichevoli, così che l’asino sentisse la sua presenza e non si spaventasse. Una volta dietro l’animale, afferrò la coda e diede un leggero ma deciso strattone. Immediatamente, l’asino partì a gran velocità dentro la porta della stalla.

Cosa c’entrano asini e meccanismi di difesa?

Sono entrambi incredibilmente testardi e intelligenti.

Forzare le difese di una persona equivale a tirare l’asino per le redini; terapeuta e cliente sperimenteranno fatica, noia e difficilmente otterranno qualche risultato che possa soddisfare entrambi.

Perché, allora, le nostre difese si impuntano così strenuamente, se la richiesta in terapia è proprio quella di un cambiamento?

Tanto per cominciare, perché hanno ragione!

Quelle stesse difese le cui rigidità sono causa di sofferenza, come lo sarebbe provare ad indossare oggi un paio di scarpe che calzavano a pennello quando avevamo cinque o sei anni, un tempo sono state la miglior strategia di sopravvivenza che, più o meno a quell’età, abbiamo elaborato intuitivamente per mettere d’accordo i nostri bisogni interni con le richieste che arrivavano dall’ambiente esterno. Quelle stesse strategie che, consolidate in un copione, ci hanno permesso di sopravvivere fino ad oggi. Tanto lavoro non può essere semplicemente rinchiuso in una stalla!

Tirare l’asino per la coda significa, al contrario, assecondare quelle difese, accarezzarle per imparare a conoscerle e, al momento opportuno, lasciare che ogni parte di voi si accorga di quanto sia assurdo ostinarsi ad indossare quel paio di scarpe troppo piccole, o quanto, tutto sommato, andare nella direzione della stalla sia meglio che essere tirato per la coda nella direzione opposta!

In altre parole, sarete disposti a lasciare il campo a nuove strategie, più soddisfacenti per la vita che state vivendo oggi.

 

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